Generatore di note di progresso

Genera note di progresso per tracciare e documentare il progresso del cliente nelle sessioni di terapia.

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Testo generato da AI

  • INPUT

    marco

    OUTPUT

    Nome del cliente: Marco
    Data: 1 gennaio 2024
    Riassunto della sessione: Ottima gestione
    Obiettivi raggiunti: È riuscito a fare i compiti
    Prossimi passi: Uscita con Gio

    Note di progresso:

    Marco ha dimostrato una gestione eccellente durante la sessione odierna. È stato in grado di completare tutti i compiti assegnati con successo. Ha mostrato un'impeccabile organizzazione nel completare le sue attività. È stato inoltre comunicato che Marco ha programmato un'uscita con il suo amico Gio come prossimo passo. La sua determinazione nel raggiungere i suoi obiettivi è ammirevole. Continueremo a monitorare i suoi progressi e offrire sostegno per il raggiungimento dei suoi futuri obiettivi.

  • INPUT

    discusso come cercare di relazionarsi con i pari

    OUTPUT

    Sommario della Sessione: Durante la sessione si è discusso il tema di come relazionarsi con i pari, esplorando strategie e approcci utili per migliorare le relazioni interpersonali.

    Obiettivi Raggiunti: Durante la sessione, il cliente è stato in grado di implementare i suggerimenti dati, dimostrando una buona comprensione delle nuove strategie proposte.

    Piani per il Futuro: Il prossimo passo sarà quello di monitorare attentamente i risultati delle nuove strategie adottate e di evidenziare i progressi ottenuti nel processo di miglioramento delle relazioni con i pari.

    Ben fatto al cliente per aver dimostrato impegno nel mettere in pratica i suggerimenti discussi durante la sessione. Continueremo a lavorare insieme per monitorare i progressi e per identificare ulteriori strategie utili per migliorare ulteriormente le relazioni interpersonali.

  • INPUT

    Parapampili

    OUTPUT

    Nota di Progresso (SOAP)

    S: Subjectivo
    Il paziente, Parapampili, ha partecipato alla sessione di oggi con un atteggiamento generalmente positivo e collaborativo. Ha riferito di sentirsi più sereno e di avere una maggiore chiarezza mentale rispetto alle sessioni precedenti. Ha espresso soddisfazione per i progressi fatti e ha manifestato un desiderio continuo di miglioramento.

    O: Obiettivo
    Durante la sessione, Parapampili ha mostrato una partecipazione attiva e ha seguito le indicazioni con attenzione. Ha dimostrato una capacità aumentata di riflessione su se stesso e sulle proprie emozioni. Il suo linguaggio corporeo era rilassato e i suoi toni di voce erano calmi. Non sono stati osservati segni di disagio evidente o comportamenti disfunzionali durante la sessione.

    A: Analisi
    I progressi di Parapampili indicano un miglioramento significativo nel raggiungimento degli obiettivi prefissati, ovvero "Schibidi". La sua capacità di auto-riflessione e gestione delle emozioni è migliorata sensibilmente. La motivazione del paziente è alta e questo contribuisce positivamente alla sua crescita personale e al raggiungimento degli obiettivi terapeutici.

    P: Piano
    Per continuare su questa linea positiva, i prossimi passi prevedono il lavoro su "Parappapero". Le prossime sessioni si concentreranno su tecniche avanzate di gestione dello stress e ulteriori strategie di auto-riflessione. Saranno introdotti esercizi di mindfulness e tecniche di rilassamento per consolidare i progressi fino ad ora raggiunti. Verranno anche esplorati ulteriori strumenti di comunicazione efficace per rafforzare le competenze interpersonali di Parapampili.

    Conclusione
    Il paziente Parapampili sta facendo ottimi progressi verso il raggiungimento dei suoi obiettivi terapeutici. La sua motivazione e il suo impegno sono evidenti, e il piano stabilito per le prossime sessioni è orientato a sostenere e ampliare questi progressi.

    Firma del Terapeuta: __________
    Data: __________

  • INPUT

    Speaker 0 00:36 Benvenuta, salvi bienti, sì, i primi 5 minuti, prendiamoci questo tempo per acclimatarti così stai un po' in contatto e magari se ti vado mi dici un po' come ti senti, partiamo proprio un po' da te con calma, assorbiamo un po' questo momento senza fretta Speaker 1 01:21 non so perché mi mette così tanto ansia venire qui Speaker 0 01:25 quando inizia questa ansia? Quando esco di casa? No, non prima. Ok, quindi sul momento. Sì. Quindi prima di entrare, Speaker 1 01:44 quando sei qui. Sì. Forse proprio perché arrivo prima mi viene l'ansia, non lo so. Però se arrivo tardi mi vengono ancora di più, quindi non è che arrivo prima. Eh, Speaker 0 01:52 in genere si tende ad anticipare, no? Chi ha un po' di ansia anticipa... Speaker 1 01:58 Quindi esci molto prima? No, arrivo cinque, massimo dieci minuti prima. No, non troppo Speaker 0 02:11 prima, perché... però... E adesso rispetto a quando sei uscita l'ansia sale una volta Speaker 1 02:22 che arrivi? Sale, sì. Cioè i primi cinque minuti è un po' al massimo per scendere. Speaker 0 02:28 Ok. Eh, intanto l'ansia fa così, no? A un certo punto poi... Passa. Passa, quindi ha un suo decorso e questo già è una garanzia, nel senso che se noi stiamo in contatto, piano piano scende. Beh, noi stiamo lavorando anche su questo, quindi entriamo proprio in contatto con questo aspetto. Speaker 1 03:02 Mi piace anche guardarne. Speaker 0 03:07 Va bene, allora lasciamola da parte. Ti va di dirmi se ci sono delle novità? Speaker 1 03:15 In realtà sta tutto abbastanza tranquillo questa settimana. molto più serena rispetto a quella scorsa e anzi penso... cioè in realtà sempre un po' a pensare sì ma quello che lo faccio normalmente però non in modo così invadente come era stato la scorsa settimana tanto che quasi non sapevo di... cioè ho detto va bene però non so cosa dire Speaker 0 03:49 questa è un buon segno perché vuol dire che comunque vieni e prendiamo quello Speaker 1 03:57 che viene, no? Sì mi mette ansia questa cosa, mi sento come di non aver fatto i compiti a casa quindi non sei stata brava? No e non ho... forse non sto facendo bene capito? perché poi non potevo fare niente se non quello che mi veniva da fare però se non mi è venuto niente perché magari non lo so. Può essere anche un www.sembly.ai Page 1 of 10 Speaker 0 04:22 buon segno ovvero allento un po' il controllo e sto su quello che può emergere o emerge senza necessariamente averne paura e quindi doverlo invece controllare Speaker 1 04:37 mi mette ansia cioè non è... fosse davvero così ok però Speaker 0 04:45 Ti mette ansia, quindi questa può essere la funzione dell'ansia, cioè spingerti a un controllo, quindi nel momento in cui non lo fai l'ansia sale perché sta lì che spinge e dice no, ma come devi agire, devi stare su questa cosa controllare, quindi dal mio punto di vista, da questa posizione qua, questo è buono perché vuol dire che nonostante l'ansia ti spinga alla necessità di controllo, oggi vieni qua senza aver, diciamo, tra virgolette fatto i compiti, che sono compiti spinti, io non ti ho dato compiti, Speaker 0 05:38 quindi sono compiti che in qualche modo vengono da te e dalla tua necessità di sentirti a posto, oppure bravo, oppure di aver sfruttato il massimo tempo. Il fare le cose bene è molto collegato al tuo funzionamento ansioso, tant'è che lo ritrovi soprattutto nelle prestazioni universitarie, a scuola sei sempre andata bene, anche l'ansia ha contribuito a questo sicuramente. Quindi il rischio era se non vado bene, se non faccio i compiti, se non sono brava. Grazie mille. Speaker 0 06:18 Qui non succede niente se non lo fai, ed è uno spazio dove puoi sperimentare questo non fare, fare poco, fare male, anche sbagliare, anche non fare niente. Qui andrà in ogni caso bene. Speaker 1 06:37 Ma il giro è anche lo sperimento vero che poi quando è, sto proprio... Speaker 0 06:42 Che ti succede quando ti ci ritrovi poi? Speaker 1 06:47 Non so, non dormo la notte e mi viene l'ansia. Tipo adesso io sto qua e dico... A parte mi sento troppo sotto... Cioè mi sento proprio al centro del... La mia ansia sta al centro del... E forse è la cosa che vorrei che stesse meno al centro. E poi non lo so... Speaker 0 07:08 vorresti che fosse meno al centro e quindi metterla al centro dell'attenzione diventa ansiogeno ancora di più. Allo stesso tempo visto che la stiamo contattando e ci stiamo ragionando sopra, la stiamo in qualche modo gli stiamo dando importanza, oltre a procurarti più ansia, ti permette di poter cogliere alcuni aspetti e anche accettarli. Perché noi già l'altra volta abbiamo cominciato a stare in contatto con questi aspetti, forse in una forma diversa, ma il tema era sempre questo, legato a quello che ti succede nel Speaker 0 07:59 momento in cui ti ritrovi a stare in contatto con te e quindi questa parte di te. Starci in contatto, cominciare ad accoglierla, ad accettarla. Non ce la faccio. Speaker 1 08:13 Cioè se fosse, se riuscissi a pensarci in modo... Cioè a stare con l'ansia, in modo meno ansioso forse finirebbe l'ansia. Speaker 0 08:21 E questo è il grande pericolo. La paura è anche qui. Perché se l'ansia finisce si interrompe il tuo modo di funzionare che è quello che tu hai acquisito ed è anche certificato, cioè funziona è il modo che ti ha permesso di arrivare qua. Quindi è il tuo compagno di viaggio www.sembly.ai Page 2 of 10 Speaker 0 08:46 e abbiamo detto ha una funzione buona, positiva ti ha permesso tantissime cose, ti ha salvato e continua a farlo in parte. Quindi l'obiettivo non è cancellarla quest'ansia ed è la paura che ti viene nel momento in cui ti rendi conto che se cominci a lavorarci in maniera assidua potresti allentarla Speaker 0 09:11 e allentarla significa portarla eventualmente anche a estinguersi. E noi che facciamo voi? Se non ce l'abbiamo più in tutta questa parte qua. E quindi forse non è tanto annullarla quanto trasformarla in una modalità che oggi ti può essere più funzionale fino poi a volerse mai Speaker 0 09:36 tu un giorno decidere di abbandonarla quando avrai però strutturato altre modalità ma queste vanno costruite. E quindi... Dobbiamo cominciare a vedere quali sono le risorse che possiamo mettere al posto di quella. Quindi, nel momento in cui togliamo un po' d'ansia, che cosa possiamo mettere come sostituto? Se togliamo su 100% di ansia, a cosa ci possiamo appoggiare? Speaker 0 10:12 questo allora sarà il nostro obiettivo da qui in avanti cominciare a vedere un po' quali sono le tue risorse Speaker 1 10:27 è che non riesco cioè nel senso io ho molte risorse le vedo però non riesco Speaker 0 10:31 ad andare a sostituire con l'ansia. Bisogna prima di tutto individuare quali risorse possono assolvere la funzione che l'ansia ha per te perché abbiamo detto che è importantissima quindi cosa ti permette di fare l'ansia ti permette di essere puntuale abbiamo detto oggi precisa credo che altro ti viene in mente cosa ti permette di fare quelle sono le funzioni positive e potenzialmente tutto sotto controllo quindi gestire bene e anche credo avere ottenere dei risultati perché nel momento in cui si attiva per esempio nello studio ti spinge a fare meglio a Speaker 1 11:23 fare di più. Sì però anche lì nello studio io non riesco cioè lo studio mi mette meno ansia cioè mi mette un'ansia generale e un'insicurezza in generale però non mi mette questo tipo di ansia cioè io non sto così quando studio neanche agli esami sto così Speaker 0 11:45 Quindi cominciamo a distinguere diverse tipologie di ansie e vedi che stiamo alla fine ci stiamo un po' entrando in contatto e vediamo anche com'è per te entrarci in contatto. Ci sono diverse ansie che riesce a individuare perché dici nel momento in cui studio o anche quando vado all'esame non è questa? No, per niente. Quali sono le differenze? Speaker 1 12:18 L'esame è un esame, mi rendo conto che non sono pronta, mi giro e me ne vado, non se ne accorge nessuno. Questa è un po' l'ansia che avevo a scuola perché dovevo stare per forza lì. Speaker 0 12:37 Quindi fino a che eri a liceo quest'ansia dello studio, dell'interrogazione c'era ed era uguale a quella che sperimenti in questo momento, si è trasformata nel momento in cui all'università hai una via di fuga, quindi è più leggera. Speaker 1 12:57 È più leggera ma allo stesso tempo non sono così rigida come ero prima e quindi meno ansia ma meno... Speaker 0 13:07 meno rendimento. Ed ecco qua, il collegamento. L'ansia è funzionale, è funzionale a fare bene. Nel momento in cui questo non sta più funzionando, infatti tu arrivi qui, proprio con una questione che è molto direttamente collegata all'università. Quindi è qui che si è in qualche modo rotto il meccanismo di funzionamento, quello ottimale. Allo stesso tempo questa rottura ti sta permettendo di modificare l'assetto, quindi lavorare sull'ansia e trasformare. Sei arrivata già in una trasformazione. www.sembly.ai Page 3 of 10 Speaker 0 13:52 L'ansia che ho all'università non funziona più come funzionava prima. Che faccio adesso? Ed ecco che entra in un gioco di risorse differenti, che dobbiamo in qualche modo individuare. Di fronte alla via di fuga la mia ansia diminuisce perché posso, se le cose vanno male, scappare. E quindi ho risolto una parte del problema. Poi magari altri aspetti rimangono perché l'esame prima o poi... Per l'intanto io ho placato. Speaker 1 14:28 La fase aguda dell'ansia non c'è. Speaker 0 14:30 Non c'è più. Quindi anche quando vado all'esame ho meno ansia perché tanto semmai io me ne vado. Me ne vado, non me l'ho neanche visto. ok ci prendiamo contatto poco a poco nei vari modi in cui funziona e ti permette di funzionare quindi nel momento in cui abbassi l'ansia abbassi anche il controllo e anche poi come rendono il riposo direi che in questo cerchio in questa evoluzione che poi nasce il problema perché comincia a domandarti e se io non fossi così brava perché prima le cose andavano Speaker 0 15:20 funzionavano adesso a volte non funzionano che succede se non sono poi così brava qual è il pericolo Speaker 1 15:34 Ma io penso che alla fine già è successo che non sono stata brava, ormai è forse una cosa che non mi mette troppa ansia perché è successo e proprio per questo in qualche modo ho iniziato a fare tutto per conto mio perché poi tutto il contorno che si creava mi dava troppa pressione. Non lo so, è che l'ansia, io penso, cioè io ho l'ansia se non ho l'ansia, cioè io non vado a dormire serena se non ho l'ansia per qualcosa e per ansia, forse uso il termine ansia un po' in modo improprio, intendo proprio se non sto con la testa al 100% su qualcosa, Speaker 1 16:27 che sia l'università, che sia qui, che sia qualsiasi cosa, è proprio la cosa che mi serve per andare a dormire in qualche modo piena e senza... Speaker 0 16:40 Quindi ha a che fare con un pensiero ossessivo. Speaker 1 16:45 Sì, detta così un po', sì. Speaker 0 16:50 Detta così suona forte, allo stesso tempo hai bisogno di un pensiero sul quale stare e dedicare tempo, spazio, energie e se non c'è senti il vuoto, quindi la paura è la paura del vuoto. Sì. Speaker 1 17:16 Sì, penso di sì. Cioè non penso, ne sono abbastanza convinta. Speaker 0 17:22 E quindi un altro pezzo di lavoro che possiamo fare insieme, un altro obiettivo, è quello di cominciare a entrare un po' in contatto con questo uoto, in maniera molto delicata, cioè vedere un po' quali sono, com'è, che forma ha, quali sono le sue caratteristiche, vedere se avvicinandoci può essere meno spaventoso. Speaker 1 17:51 Io ce l'ho provato ma non ce la faccio. Cioè non riesco a trarre niente se non la necessità di fare qualcos'altro, che sia prendere il telefono e distrarmi con qualcosa o che sia qualsiasi cosa, non riesco. Speaker 0 18:12 Ma riempito? www.sembly.ai Page 4 of 10 Speaker 1 18:14 Sì. Speaker 0 18:15 E non è una cosa semplice che si fa così. lo possiamo fare insieme, ci sono dei modi anche un po' più morbidi per entrare in contatto e degli strumenti anche, quindi magari nel momento in cui lo fai e provi a farlo da sola la tentazione è quella di riempire, quindi finisci nell'azione, nel pensiero, nella possibilità di tenerlo ovunque lontano. In un ambiente più protetto, guidato, possiamo entrarci poco a poco in contatto. Speaker 1 19:13 Ma il problema è che a me qui non viene il vuoto. Cioè, in questo momento ho talmente... No, anzi, adesso forse è calata, però non è questo il momento vuoto. Il vuoto difficilmente mi capita in generale con chiunque. È più una cosa mia. Nonostante io poi creda di saper stare abbastanza bene da sola. Però è sempre stare da sola, ma stare su qualcos'altro. Speaker 0 19:48 Quindi in qualche modo è collegato all'aspetto di solitudine. Speaker 1 19:54 Forse sì. Speaker 0 20:00 Possiamo dire che hai sperimentato tanta solitudine nella tua vita? Speaker 1 20:05 Sì, però non ho capito il passaggio logico. Cioè, come... Speaker 0 20:16 Per ora non preoccuparti del passaggio logico, è da quello che tu in qualche modo racconti, è qualcosa che sperimenti da sola, difficilemente ti coinvolge o ti arriva se stai con altre persone. Quindi è qualcosa che emerge nel momento di solitudine, quindi può darsi che sia collegato a un vissuto o una sensazione, una percezione di solitudine, sentirsi soli e questo collegamento ci permette di poter entrare un po' in contatto anche richiamandolo, anche se non lo stai sperimentando ma se volessimo lavorarci un po' sopra potremmo farlo richiamando un po' Speaker 0 21:19 l'aspetto della solitudine. Non voglio farlo adesso, non ti sto dicendo che adesso è il momento, preferirei farlo magari se ti va e se decidiamo un giorno ci prendiamo un momento, cioè il nostro incontro e lavoriamo un po' su questo, quando vorrai tu, in modo che vediamo un po', esploriamo un po' e vediamo se questo che stiamo dicendo adesso può essere vero, che non lo sappiamo. è un'ipotesi ma non è verificata e quindi può essere un modo in cui vediamo effettivamente se riusciamo a contattare. Possiamo contattare? Speaker 1 22:08 No, penso di sì. Speaker 0 22:13 Dicevo che ci sono delle possibilità di farlo, comunque c'è bisogno del tempo giusto, del momento giusto e anche del tuo desiderio perché se al momento non è magari un desiderio oppure in questo momento per te non è cioè non è questo il momento di vita, ma una fase in cui hai voglia di stare su questo, magari possiamo stare su altro e questo lo lasciamo lì per un momento in cui ti sentirai più serena di volerlo contattare. Speaker 1 22:52 Sì, ma sì, c'è, non, c'è dovrei dire però antenne mi ci sento. Speaker 0 23:00 Certo, ok quindi intanto Come stai? www.sembly.ai Page 5 of 10 Speaker 1 23:11 Abbastanza bene. è che ogni tanto esce fuori qualcosa che poi inevitabilmente mi farà pensare, cioè... Speaker 0 23:21 Così hai qualcosa su cui concentrarti, no? Una piccola ossessione da poter... su cui poter dedicare delle energie. E così ti viene un po' d'ansia. E stai... A posto. Speaker 1 23:38 No, sì. Ma in realtà, quello che io penso è che, in generale, molte cose forse io le so già e le ho pensate già. È che non... È come se non avessi il quadro di insieme. Nonostante poi comunque penso, a grandi linee, di orientarmi abbastanza bene. Speaker 0 24:13 Per il quadro d'insieme c'è bisogno di allargare un po', è un po' come nello studio quando studiamo tanti piccoli esami, man mano allarghiamo un po' il cerchio rispetto alla conoscenza per esempio del corpo umano, aggiungiamo un pezzetto e quindi siamo in grado di vedere come le cose si collegano e funzionano tra di loro, ti manca, tu dici mi manca forse una visione più d'insieme, più allargata, questo è normale, anche perché parliamo di te e quindi è qualcosa che va a poco a poco ad allargarsi e ampliarsi, quindi il quadro d'insieme. Speaker 0 25:08 man mano che vai avanti si struttura e si amplia e ci sta che in questo momento adesso non sia completamente formato, è un puzzle, aggiungiamo pezzetti e a un certo punto cominci a vedere la storia qual è e di cosa narra e fino a quel momento tu dai piccoli pezzetti vedi che c'è il cielo, c'è una collina, c'è un po' d'erba, c'è un po' di sabbia, c'è un po' di pioggia, c'è un po' di sole ma sono tutti elementi, ma la storia qual è? La storia è il momento in cui questo puzzle sarà perso la fine o comunque insomma a metà, buona metà e riuscirai forse a vederlo più Speaker 1 25:55 chiaramente. E che vorrei fare, cioè vorrei farlo completamente per la storia, cioè io vengo qua con l'idea di voler fare tutto da sola e mi rendo conto che poi non posso fare tutto da sola e mi dà fastidio. Quindi venire qua ti fa arrabbiare? Non arrabbiare, cioè non è arrabbia, è più, è una cosa che evito, è tutta la vita che evito di appoggiarmi troppo sulle persone e mi dà fastidio, cioè penso che se nella vita non l'ho fatto con chi magari forse avrei dovuto perché devo farlo qui. La trovo quasi una cosa un po' scompensata. Speaker 0 26:52 Ti senti scompensata? Speaker 1 26:55 Sì, in parte. Poi penso di essere in questo abbastanza brava, cioè a in qualche modo mettere da una parte lo scompenso e non fare in modo che non incita sul resto. E penso che in parte sia un po' la cosa che in questi anni mi ha un po' salvato, il fatto che dove c'era qualcosa rimaneva lì e non andava a contaminare tutto il resto. Speaker 0 27:22 I compartimenti. Allo stesso tempo hai scelto di affidarti, perlomeno hai avuto questo slancio e la cosa ancora in qualche modo ti infastidisce, ti rende scomoda e quindi nonostante tu sia qui e venga con estrema costanza, sempre puntuale, sempre precisa, non hai mai saltato un appuntamento, stai lavorando tanto e stai evolvendo e comunque rimani con questo fastidio di dover chiedere in qualche modo o può prendere sostegno. Speaker 1 28:18 Perché in realtà vorrei, cioè di base vorrei, solo che poi quando si tratta proprio di non è mi faccio dodici meno problemi. Speaker 0 28:29 ecco questi problemi che ti fai sono le ingiunzioni che si sono strutturate nella tua vita cioè tu hai imparato che non devi poggiarti non devi affidarti e questa è una regola è una regola che ora stai rompendo e stai rompendo non con il tuo ragazzo che è stato messo ad una prova ma con me quindi una persona come tu hai detto prima che in qualche modo è estranea quindi questo passaggio è un passaggio forte qualcosa che tu sei riuscita comunque a mettere in pratica e stai continuando a praticare qual è quali sono le ingiunzioni quali sono le voci che dentro ti dicono guarda www.sembly.ai Page 6 of 10 Speaker 0 29:33 che sbagli guarda che stai facendo questa cosa e non è buono per te Speaker 1 29:39 non, non lo so. Ma in realtà io non penso che non sia buono per me, penso più e mi dà troppo fastidio il fatto di, mi sento quasi di dare fastidio e di Speaker 0 29:57 Dare fastidio a chi? Speaker 1 29:59 Alle persone su cui mi poggio. Speaker 0 30:01 Io potrei stancarmi. Speaker 1 30:05 Finché è fatto con misura no, perché è il tuo lavoro, però cioè se poi dovessi, cioè se mi servisse banalmente, ho visto l'altra volta su TikTok un video in cui questa metteva una foto in cui contattava, non so se il tuo psicologo o il tuo psichiatra, non lo so, in cui diceva che stava troppo male. Io questa cosa non la farei mai, cioè piuttosto muoio quando la faccio. È quello che mi, è troppo. Speaker 0 30:46 L'altro potrebbe non reggere il tuo peso. Sì. e in quel caso sarebbe grave. Quindi posso io essere in grado di reggere il tuo peso a piccole dosi? Sì, ma se tu veramente ti mostrassi probabilmente non ce la farei. Speaker 1 31:17 Penso che hai detto una cosa... Non lo so, non hai detto nulla. è una cosa che mi suona un po'. La vedo un po' più contestualizzata. No, è che è una cosa familiare, cioè penso sia una cosa... che forse però è troppo, cioè non lo so. Speaker 1 31:56 La domanda è cosa è successo Speaker 0 31:59 quando ti sei poggiata a qualcuno, chi c'è da quell'altra parte. Speaker 1 32:15 Non penso di essermi impuggiata, cioè non penso proprio di averlo mai fatto. Speaker 0 32:25 Non era possibile? Speaker 1 32:28 No, anzi io penso che molto spesso, anche il fatto di venire qui, molte volte mi sento come se io affrontassi i problemi per tutti, proprio perché comunque ero quella matura, quella brava. Speaker 0 32:44 Hai retto il peso non solo tuo, anche degli altri. Immagino quanto ci si possa sentire pesanti con tutto questo peso sulle spalle. Dov'è che lo senti adesso? Dov'è stato tutto questo peso ora in questo momento? Speaker 1 33:09 Penso sulle spalle. www.sembly.ai Page 7 of 10 Speaker 0 33:13 Deve essere stato difficile? Speaker 1 33:19 dire un po' meno. Sì, penso che in parte lo è tutt'ora, anche se adesso in questo momento sono molto più... Penso di avere un contorno più forte per Speaker 0 33:36 Ora sei adulta e puoi gestirtela. Quando eri più piccola eri una bambina, non era il compito tuo. Quanti anni ha quella bambina? Speaker 1 33:57 Poco, penso 7-8 Speaker 0 34:03 Riesci a vederla? Se fosse seduta lì, no? Di fronte a te, su quel divano Riusciresti a guardarla? Speaker 1 34:19 Forse no è che in realtà a questa cosa ci ho pensato e proprio questa settimana e penso proprio che non so come sia possibile però era proprio quello di cui era proprio il compito che non ho fatto, cioè il compito che avrei dovuto fare nella mia testa ma che non ho fatto era proprio questo. Penso che a questa cosa c'ero un po' arrivata, non così, magari per un'altra via però c'ero arrivata e però non so, non so anche il motivo per cui non l'ho fatto. modo che l'hai dovuto affrontarlo? Speaker 0 35:42 Andrà affrontata, lo stiamo facendo e c'è un altro pezzo che possiamo fare insieme, però forse lo possiamo riprendere anche nelle prossime volte. Intanto abbiamo cominciato a prendere contatto con questa bambina che sei tu. Speaker 1 36:01 Qual è l'altro pezzo? Speaker 0 36:03 Il pezzo è quello di poterla contattare e quindi entrare in contatto visivo e poter comunicare alcune cose. Speaker 1 36:17 Non pensi di esserlo? Speaker 0 36:19 Eh, lo so, perciò non te l'ho proposto. E allo stesso tempo potrà arrivare questo momento, un giorno, e questo permetterà di chiudere un cerchio. è un cerchio che viene chiamato Gestalt e che ci permette di riappropriarci di una parte del nostro vissuto che è rimasta per lungo tempo isolata da noi, dalla nostra consapevolezza e ricontattare quelle emozioni e attribuirle un significato oggi diverso Speaker 0 37:00 perché oggi sei grande e quindi puoi comprendere meglio quello che allora non hai potuto comprendere perché non hai potuto neanche lavorarci sopra attraverso le parole parlandone con un adulto, poterlo tirar fuori è rimasto dentro di te con dei significati che in quel momento non erano alla portata di quella bambina Speaker 1 37:29 e io da sola riesco a farlo Certo, non credo sia vero. Speaker 0 37:42 Riesci a contattarla? www.sembly.ai Page 8 of 10 Speaker 1 37:45 No, no, no, aspetta, contattarla non credo. Cioè, penso sia troppo. Però riesco, cioè, se stessi da sola, riuscirei a pensarci di più. Speaker 0 37:59 Hai la consapevolezza e riesci anche a starci in contatto. Quello che abbiamo bisogno di fare è passare dalla consapevolezza alla parte esperienziale, quindi farne esperienza emotiva. Perché in quel modo le emozioni che tu hai provate in quel momento possono essere rielaborate nel presente, oggi. è una cosa che si fa molto tranquillamente, molto comunemente, ha bisogno però di un po' di struttura, bisogna essere fatto nel momento in cui Speaker 0 38:39 siamo pronti a farlo e tu anche prima mi hai detto in questo momento no, e anche secondo me in questo momento no, intanto però abbiamo stabilito un contatto Speaker 1 38:55 Onestamente mi gringio un po', mi mette proprio a disagio e non capisco come faccio ad ammettere a disagio te sinceramente, c'è ok che è il tuo lavoro però non lo so, penso non potrei mai farlo. Cosa dovrei provare io? Non lo so, non lo so mi da proprio fastidio vedere gli altri Speaker 0 39:26 Gli altri? Speaker 1 39:29 Mi dà fastidio stare troppo a contatto con gli altri, è una cosa che è troppo... Speaker 0 39:44 Anche perché tu ti carico ce n'hai troppo già, e come fai a prenderti anche uno degli altri? Se sei già piena, ma non da adesso, da tanto tempo, fino a quando non potrai alleggerire il tuo carico, non ci sarà spazio per altro. Speaker 1 40:07 Ho un po' l'ansia che non arrivi mai a questo momento, perché non penso di poter essere in grado in questo momento di... Non lo so, non so se sarò mai in grado di fare questa cosa. Speaker 0 40:27 Vedremo. Non è detto che tu debba farlo. Magari per te non funziona, non è il tuo bisogno. Di questo si vedrà. Non sta scritto da nessuna parte che tu debba farlo. Stai lavorando in tanti modi. E stai contattando degli aspetti e questo ti dà la possibilità di allargare la conoscenza. Speaker 0 41:16 Quindi va bene così. Speaker 1 41:25 Sì, vediamo. Non lo so, è che... Penso sia veramente tanto sotto certi punti di vista. Speaker 0 41:45 E ora sono andato un po' oltre, ti ho parlato di alcuni aspetti che ti aprono probabilmente a delle questioni che in questo momento non fanno parte della tua esperienza attuale, quindi in qualche modo ho voluto parlarti. a parole e spingerti un po' avanti senza farlo con i fatti ovviamente, forse per dirti che ci sono tanti modi per lavorare sulle cose e che lo stai facendo, cioè il fatto che noi stiamo parlando di questo oggi è segno del fatto che stai sempre di più avvicinandoti e entrando in contatto con Speaker 0 42:40 quegli aspetti e quelle parti di te che vuoi in qualche modo comprendere, trasformare, modificare, far funzionare in una maniera un po' diversa, quindi trovare il tuo assetto comodo oggi e quindi nel momento in cui stai cercando un assetto più comodo è normale che alcuni aspetti possano essere visti, rivisti, cambiati, spostati, alcune cose possono essere lasciate, altre possono essere prese. www.sembly.ai Page 9 of 10 Speaker 1 43:18 No, anche di base penso che potrebbe essere una cosa, cioè penso che di base penso anche che potrebbe servirmi, perché io sotto molti punti di vista magari sono un po', soprattutto nei confronti dei miei, io sono molto arrabbiata, cioè in alcuni casi esce fuori proprio il fatto che io non riesca a stare a contatto con tutto quello che, tutta la loro parte negativa e magari penso che potrebbe essere utile. Speaker 0 43:57 Ecco, e quindi in questo senso, forse... potrebbe essere più opportuno per te contattare prima la rabbia, quella parte di rabbia che ogni tanto senti o puoi sentire nei confronti dei tuoi genitori perché quell'aspetto ti permetterà e ti permette di alleggerire una parte perché è normale che uno possa sentirsi arrabbiati, possa aver sentito rabbia nei confronti dei genitori in momento in cui ha ricevuto un carico che forse seppure non ci fosse stato un pochino mi sarei sentito un po' più leggera e quindi la Speaker 0 44:47 rabbia è sana perché ci dice oh ma io perché mi sono dovuta caricare di tutto questo e quindi lasciare andare un po' di questa rabbia può essere intanto anche un modo per alleggerire un po' e quindi forse possiamo partire anche da qua la prossima volta da vedere un po' com'è questa rabbia, quando viene fuori, che tipo di caratteristica ok abbiamo trovato il punto centrale per te qual è Speaker 1 45:25 non so, è più facile essere arrabbiati che non… sì, è più comfort. Speaker 0 45:37 Eh sì, è anche… è molto soggettivo, sai, per alcuni è molto complicato contattare la rabbia, diventa quasi impossibile, per altri invece… e quindi tu senti che la rabbia è qualcosa che puoi… con la quale puoi entrare in contatto e vedere un po' meglio di chi si tratta. E quindi magari… potremmo fare questo, un pezzetto di questo. Speaker 1 46:07 Sì, sì, può essere impraticabile. Speaker 0 46:14 Ci fermiamo qua per oggi? Non ho fatto tanto, eh? Speaker 1 46:20 Sì, penso di sì. Come stai? Non lo so, lo capisco dopo una mezz'oretta che esco. Speaker 0 46:27 Magari anche domani, nel prossimo giorno. L'altro mi chiederà poi, più avanti. Speaker 1 46:36 non c'è niente. Però penso bene, cioè penso… di base di nuovo non c'è niente, se non che… Certo non c'è il fatto di poterlo affrontare, però di nuovo Speaker 0 46:55 Ok, quindi sono cose che conosci e che è arrivato il momento di poter affrontare. Sì, penso tranquilla. www.sembly.ai Page 10 of 10

    OUTPUT

    Nota di Progresso (SOAP)

    S: Subjective (Soggettivo)
    Il paziente ha riferito di sentirsi ansioso prima delle sedute, specialmente quando arriva in anticipo. Ha notato che l'ansia aumenta dopo essere uscito di casa, ma si attenua nei primi cinque minuti di sessione. Ha descritto la settimana come più serena rispetto alla precedente, ma ha anche espresso ansia riguardo al non avere compiti da portare. Il paziente ha riconosciuto che l'ansia ha svolto una funzione positiva nella sua vita, spingendola a ottenere buoni risultati accademici, ma ha anche manifestato preoccupazione per il timore che la diminuzione dell'ansia possa portare a una perdita di rendimento. Ha parlato della sua incapacità di affrontare il "vuoto" e della sua necessità di avere sempre qualcosa su cui concentrarsi per sentirsi a posto. Ha anche menzionato di sentirsi in colpa quando si poggia sugli altri, temendo di dare fastidio.

    O: Objective (Obiettivo)
    Durante la sessione, il paziente ha mostrato segni di ansia, soprattutto quando si discuteva della funzione dell'ansia e del suo legame con altre emozioni, come la rabbia. Ha fatto riferimento a un vissuto di responsabilità e a una certa pressione che sente di portare, specialmente in relazione ai suoi genitori. Ha riconosciuto che la sua ansia si è trasformata nel contesto accademico, diventando meno opprimente rispetto agli anni precedenti, ma ha anche evidenziato una certa confusione riguardo alla sua identità e al suo bisogno di riconoscimento.

    A: Assessment (Valutazione)
    Il paziente ha dimostrato una buona consapevolezza riguardo alla funzione dell'ansia nella sua vita. Tuttavia, la sua ansia sembra ancora influenzare negativamente la sua autopercezione e le sue relazioni interpersonali. È evidente che c'è una lotta interna tra la necessità di controllo e la paura di non essere all'altezza delle aspettative. Inoltre, il paziente ha mostrato resistenza nell'affrontare il vuoto e la solitudine, suggerendo un potenziale legame con esperienze di vita precedenti. La consapevolezza dell’ansia come compagno di viaggio e la sua funzione protettiva sono stati punti chiave della sessione, indicando progressi nella comprensione di sé.

    P: Plan (Piano)

    • Continuare a lavorare sulla consapevolezza dell'ansia e sulla sua funzione.

    • Introdurre il tema della rabbia, in particolare quella verso i genitori, come un'emozione da esplorare nelle prossime sessioni.

    • Stabilire un piano per affrontare il "vuoto" in modo graduale, utilizzando tecniche di mindfulness e riflessione.

    • Monitorare la reazione del paziente alla discussione sulla rabbia e valutare la sua disponibilità a lavorare su questo aspetto nella prossima sessione.

    • Continuare a dare supporto e incoraggiamento verso la costruzione di un'identità più equilibrata, in cui il paziente possa accettare di chiedere aiuto senza sentirsi un peso per gli altri.

    Obiettivi a lungo termine:

    • Sviluppare strategie per gestire l'ansia in modo più funzionale senza la necessità di controllo eccessivo.

    • Promuovere l'accettazione delle emozioni, inclusa la rabbia, come parte integrante dell'esperienza umana.

    • Facilitare un approccio più sano e praticabile nel concedersi di poggiarsi sugli altri, riducendo la sensazione di colpa associata.

    Data della prossima sessione: [inserire data]
    Firma: [Nome del terapeuta]
    Titolo: [Titolo professionale]

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